Un saluto all'uscente preside Chiappa
scritto da Roberto Filippini Fantoni
25/11/2024
Quando il preside precedente – Michele Nicastri – lasciò l’incarico per la
pensione arrivò Imerio Chiappa. Detto a posteriori: arrivò la rivoluzione!
Già dall’inizio il personale docente e non docente capì che avrebbe dovuto
regolare in maniera drastica i propri registri: il nuovo preside pretendeva
velocità di azione, responsabilizzazione e tant’altro.
Scusate se a noi allievi d’antan piace ancora usare il termine preside sia
perché ci siamo abituati e pure affezionati ma anche per il fatto che
dirigente scolastico sembra una figura un po’ più anonima, che non indica
con chiarezza la funzione di comando legata a questo ruolo. Ci sarà anche
stato un motivo per il cambiamento avvenuto già alla fine del secolo
passato. ma ci sono voluti anni per un completo adeguamento. Dato che
molti soci della nostra Associazione sono “vecchia scuola” manteniamo il
titolo di Preside anche perché fa parte della “nostra storia”.
Tornando a Imerio Chiappa possiamo dire che la sua “vulcanicità” destò
all’inizio stupore e il personale ci mise un po’ di tempo ad adeguarsi e un po’
di lamentele circolarono, come sempre succede quando ci sono
cambiamenti ai posti di comandi.
Man mano che impararono a conoscerlo si adeguarono in quanto capirono
come il “personaggio” avesse idee molto chiare e che queste idee avrebbero
portato a dare buoni risultati soprattutto sulla responsabilizzazione dello
studente che diventava una figura partecipativa e propositiva al di là della
semplice attività di trasferimento nozionistico fine a se stessa, nella quale lo
studente era considerato semplicemente un fruitore di verità e nozioni e la
scuola un giudice delle sue capacità ricettive rispetto a tali insegnamenti.
Imerio dormiva pochissimo, alle quattro era già sveglio, e la sua mente vulcanica era al lavoro prima di tutti noi. Si
circondò di un gruppo di collaboratori che condivideva il suo modo di lavorare e la scuola ebbe uno scatto in avanti notevole.
Per dirla tutta fu davvero una vera rivoluzione!
Noi del Consiglio Direttivo degli ex-allievi dopo un po’ di sbandamento iniziale ci siamo subito adeguati a questa “nuova
gestione” e ci siamo dati da fare per aiutare Imerio ad ampliare al massimo il rapporto scuola/industria che era il punto
nodale per una reale rinnovazione della scuola tecnica industriale.
Nel periodo gestito da Imerio Chiappa i cambiamenti sono stati notevoli. Non solo ci sono stati cambiamenti nel modo di
fare lezione, migliorando l’interazione professore/studente, ma ci sono stati grandi ristrutturazioni, inserendo nella Scuola
strumenti sempre più moderni facendo leva sui migliorati contatti tra la Scuola e le imprese del territorio.
Molti sono stati gli investimenti finanziati da tali imprese.
La parte abbandonata degli shed è stata via via recuperata e riadattata per laboratori tecnologici, cominciando dal
Museo Time, che oggi è veramente il fiore all’occhiello dell’Esperia, soprattutto sfruttato, data la sua capacità ricettiva e i
moderni audiovisivi, per conferenze, premiazioni, incontri degli studenti dell’ultimo anno con le imprese e così via.
Poi c’è tutta un’altra serie di recuperi e modifiche per finire, in bellezza, con la Sala Immersiva di Realtà Virtuale.
Molte volte ci siamo domandati come il Preside, che nel suo curriculum elenca una serie infinita di incarichi tra
esperienze di formatore, incarichi da parte del Ministero dell’Istruzione, componente di innumerevoli Commissioni, tutor
per la formazione di Dirigenti Scolastici, incarichi Ispettivi del MIUR, di verifica della Parità Scolastica, sia riuscito a
trovare il tempo per seguirli tutti: sembrano tanti? Eppure ne abbiamo citati si e no il 20% degli effettivi. Stachanov è stato un dilettante al suo confronto!
L’attuale carica di Provveditore a Cremona se l’è di certo guadagnata!
Dopo aver descritto brevemente la rivoluzione Imeriana noi ex-allievi non possiamo che ringraziarlo per come e quanto
ci ha coinvolto in questa sua rivoluzione che, grazie anche al nostro Presidente Alessandro Gigli - anch’egli altro
personaggio iperattivo e capace di recepire appieno le dinamiche del Preside, al quale noi del Consiglio abbiamo cercato
di dare molto appoggio – ha riscoperto, dopo i fasti degli anni appena successivi della sua istituzione (1920), come la
nostra Associazione potesse cooperare attivamente alla vita e al rinnovamento della nostra grande ESPERIA.
Caro Imerio da tutti noi ti giungano i complimenti per questo prestigioso incarico che, conoscendoti, potrà non essere il definitivo obiettivo della tua carriera. Ad maiora!
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