Breve storia di un’avventura imprenditoriale di un italiano negli anni ’60

Abbiamo voluto inserire questa avventura imprenditoriale inviataci da un ex-esperino, che negli anni ’60, con tanto coraggio, decise di tentare la fortuna in una terra come la Spagna che, pur non avendo dovuto patire i danni della 2° Guerra Mondiale, era alquanto sottosviluppata e risentiva ancora degli effetti della guerra fratricida degli anni ’30. Lo abbiamo fatto per dimostrare che con un po’ di coraggio, molta perseveranza e tanti sacrifici si può riuscire ad ottenere qualcosa di gratificante. Il racconto è stato scritto in terza persona come se il narratore, che è anche il protagonista della storia, la rivivesse dall’esterno. Un modo di raccontare che dimostra meglio come chi scrive stia rivivendo dentro di sé una storia ormai passata e vista quasi come qualcosa che non gli appartiene, ma della quale si sente molto orgoglioso.

Era l’anno 1958 e Vittorio Gamba, perito industriale dell’ISTITUTO INDUSTRIALE ESPERIA di Bergamo, lavorava per conto proprio con un ufficio tecnico che collaborava con una società di Brescia fabbricante di “macchine per esplosivi”, realizzando disegni in dettaglio di tali macchine.
Quello stesso anno un suo compagno di Esperia, Giorgio Pozzi, che si trovava nel Seminario di Comillas in Cantabria (Spagna) celebrò la sua Prima Messa da gesuita e invitò l’amico Vittorio. Il quale non se lo fece ripetere due volte e, dopo un viaggio avventuroso, raggiunse l’amico in terra iberica.
Qui Vittorio, quasi trentenne, ebbe la fortuna di incontrare il segretario del direttore generale della società “Uniòn Espanola de Explosivos” e grazie a lui ebbe un successivo incontro nientemeno che con il suo Direttore Generale di Madrid. A lui il nostro Vittorio offrì l’acquisto di una “macchina per la fabbricazione automatica di detonatori elettrici” destinata a una sua fabbrica di Bilbao e prodotta in quel di Brescia.
Questo fu l’inizio di una relazione che con il tempo offrì a Vittorio l’occasione di spostare in Spagna la propria attività, nonostante i dubbi e le preoccupazioni della sua famiglia dovuti alla distanza e, in quel momento, alla difficile situazione del commercio estero spagnolo causata dal sistema politico dittatoriale vigente in quegli anni.
È di questo periodo l’esperienza indimenticabile del primo viaggio aereo: da Madrid a San Sebastian con un bimotore a eliche con sedili… di tela!
Erano altri tempi!
Dopo due anni di contatti, di offerte e di lavoro, Vittorio vendette a Uniòn Espanola de Explosivos la macchina per la fabbricazione automatica di detonatori elettrici destinata al loro settore “miniere”.
Questa macchina incorporava apparecchiature pneumatiche la cui applicazione Vittorio aveva realizzato nel suo ufficio tecnico di Bergamo. La vendita di questa macchina (il cui importo era di oltre 10 milioni di pesetas) fruttò a Vittorio una commissione che gli permise di organizzare il trasferimento in Spagna della sua attività tecnico-commerciale, principalmente nel settore delle apparecchiature pneumatiche per l’automatizzazione industriale.
8 dicembre 1962: dall’Italia Vittorio arrivò a Bilbao in macchina, un Volkswagen color verde pallido e si installò in una piccola pensione: una stanza, una macchina per scrivere e… un tecnigrafo!
Questo tecnigrafo sarà il suo compagno di vita, indispensabile per il suo lavoro tecnico, per quaranta lunghi anni, fino al 2002, anno della pensione, e gli servirà per studiare, progettare e realizzare, nei ritagli di tempo (pochi per la veritá) un “convertitore di coppia meccanico autoregolante” brevettato da poco tempo.
TECNAUTOMAT fu il nome che Vittorio diede alla sua nuova ditta individuale. Primo problema per Tecnautomat? Il telefono. Ottenere il telefono in poco tempo era un’impresa quasi impossibile; grazie ai suoi amici Vittorio lo ottenne in una settimana: fu un buon inizio per Tecnautomat.
Per la sua piccola Ditta Vittorio assunse, a tempo parziale, una segretaria e con l’aiuto della Camera di Commercio di Bilbao compilò un elenco di Società e di Ditte potenzialmente interessate all’acquisto delle apparecchiature che offriva Tecnautomat; quest’ultima, nello specifico, si occupava della vendita con assistenza tecnica di “apparecchiature pneumatiche Waircom per la automatizzazione industriale”.
Vittorio conosceva già la Società Waircom di Milano: con lei aveva precedentemente collaborato il suo ufficio tecnico di Bergamo.
Gli anni ’60 furono molto difficili per l’industria spagnola: commercialmente tutte le importazioni erano gravate da forti tasse doganali; le apparecchiature pneumatiche che Tecnautomat importava erano tassate fino al 40% del loro valore! Ma nonostante questa situazione Tecnautomat cominciò a seminare, a vendere e a fatturare!
Ci fu però un momento di grande difficoltà in cui Vittorio pensò seriamente di mollare tutto e di tornare al suo piccolo ufficio di Bergamo! Era il 20 giugno 1963 e Vittorio era rimasto… all’asciutto! Furono momenti di grande tensione. A chi chiedere aiuto? Ai suoi? Non poteva e non voleva. Gli venne in aiuto un cliente comprensivo e generoso che, anziché aspettare i soliti 90 giorni, gli pagò anticipatamente un’importante fattura; Vittorio tirò un sospiro di sollievo e poté riprendere l’attività.
Sempre in quell’anno arrivò la prima occasione importante: Eguzki, cooperativa industriale fabbricante di macchine utensili, accettò la proposta di Tecnautomat di automatizzare i propri “torni revolver” mediante apparecchiature Waircom. A questo progetto Vittorio dedicò molto del suo tempo. Per la sua elaborazione e realizzazione si avvalse della collaborazione di due tecnici Eguzki: Làzaro direttore tecnico e Pedro capo montatore.
La realizzazione del prototipo di “tornio completamente automatizzato” si effettuò con l’integrazione delle apparecchiature Waircom con altre “apparecchiature pneumatiche speciali con controllo idraulico” che Vittorio aveva progettato e brevettato. La gestazione di questo prototipo fu lunga e difficile ma il risultato fu eccezionale.
Negli anni dal ’64 al ’70 Eguzki fabbricò oltre 1500 esemplari di questo “tornio automatizzato” e li vendette in tutto il mondo. Ogni tornio era equipaggiato con “apparecchiature Waircom standard e speciali” fornite tutte da Tecnautomat. Il successo commerciale della vendita di questo tornio continuò per altri vent’anni e favorì l’espansione di Tecnautomat in tutta la Spagna. Negli anni ’80 nella sua sede di Bilbao Tecnautomat dava lavoro a dieci impiegati (tecnici e amministrativi) con uffici attrezzati e magazzino capiente.
Ma c’era un problema: come poteva Vittorio controllare la fabbricazione di quegli “equipos especiales” da lui brevettati, che forniva a Eguzki e che fino a quel momento venivano fabbricati e montati da officine sussidiarie? Niente paura: con l’aiuto di due soci che già conoscevano queste “apparecchiature speciali” Vittorio creò un’officina meccanica a Vitoria (poco distante da Bilbao) e la chiama ENESBI.
Nel 1972 un grave lutto colpì Vittorio nei suoi affetti filiali: la morte di suo padre. Vittorio corse in Italia… Al ritorno, in macchina, quando stava per arrivare ad Algorta (dove abita) ebbe un pauroso incidente: era notte e ad un incrocio la macchina di Vittorio venne investita da un autocarro… macchina distrutta… Vittorio illeso!
Dopo essere “rinato” ritornò al lavoro con l’officina Enesbi di Vitoria che, anno dopo anno, raggiunse un ritmo di produzione sempre maggiore; anche Tecnautomat viaggiava a gonfie vele nella sua nuova sede di Bilbao: uffici e magazzino occupavano uno spazio di oltre 400 metri quadri.
Nel 1978 Vittorio accettò la proposta della società Waircom, sua fornitrice delle apparecchiature pneumatiche standard: le vendette la sua Tecnautomat e diede vita a una nuova ditta individuale, la IESSEBI, per la vendita in Spagna delle “apparecchiature STI di regolazione e controllo”. Questa ditta STI di Gorle aveva come proprietario l’ingegner Sergio Latuada, amico di Vittorio fin dai banchi dell’Esperia.
Nel frattempo l’officina Enesbi di Vitoria ampliava le proprie attività estendendole al campo commerciale e ottenendo, in esclusiva per la Spagna, la distribuzione delle apparecchiature pneumatiche industriali Camozzi (società di Brescia) con la costituzione di una nuova società alla quale Vittorio volle dare il nome di ESPERIA. Correva l’anno 1982.
Inutile dire che l’attività di Enesbi (produzione) e l’attività di Esperia (commerciale) si integrarono perfettamente con ottimi risultati, formando un gruppo attivo radicato in Vitoria con una nuova sede: uffici commerciali, officina e magazzino davano lavoro a 60 persone.
All’inizio degli anni ’90 Vittorio si dedicò a tempo pieno alla sua IESSEBI in Algorta e al gruppo ENESBI-ESPERIA di Vitoria. Questa attività intensa e appassionante non gli vietò di pensare alla sfera affettiva: il 6 giugno 1991 sposò Helia Alonso, bella spagnola puro sangue che gli sarà compagna fedele per lunghi anni.
Arrivò l’anno 2002: erano passati quarant’anni da quando era giunto in Spagna! Vittorio “tirò i remi in barca” e cedette la gestione delle tre società ai suoi soci di Vitoria. Era soddisfatto di quanto aveva seminato e soprattutto di quanto aveva raccolto economicamente e umanamente.
Ancora oggi ci sono clienti delle tre società che chiedono di parlare col Señor Vittorio Gamba!

Vittorio Gamba