Multifunzionalità + sostenibilità + competitività = business
L’Associazione Italiana di Chimica Tessile e Coloristica organizza il 22° Congresso Internazionale della Federazione IFATCC – che si svolgerà a Stresa dal 5 al 7 maggio – con una particolare attenzione alla delicata situazione dell’economia globale, ed a quella del settore tessile in particolare. L’obbiettivo è far sì che il Congresso non sia solo un momento di incontro e confronto tra studiosi e ricercatori, ma abbia ricadute dirette sull’industria, con effetti concreti in termini di innovazione produttiva sostenibile e di sviluppo del business. È così che ci pare si possa rendere il senso delle tre parole latine (mens, salus, negotia) inserite nel logo del Convegno, a rappresentare i momenti chiave di ogni attività umana volta ad innescare il circuito virtuoso che porta al progresso. Un percorso fatto anzitutto di conoscenza e, perché no, anche di quella cultura classica latina e greca, ormai è un po’ dimenticata, che sta alla base della nostra civiltà . Quindi la “mens†rappresenta i valori della formazione, della ricerca tecnologica più avanzata, dell’innovazione di prodotto e di processo. Questa deve sempre essere abbinata alla “salusâ€, cioè il rispetto dell’ambiente, la sicurezza e il benessere del consumatore, per soddisfarne i bisogni in modo sostenibile ed equo. Tutto ciò senza essere in contrasto con i “negotiaâ€, cioè con la concorrenzialità economica dell’impresa, concetto che abbiamo reso con il termine competitività . Solo l’insieme di “mens+salus+negotia†permettono di fare business. Tenendo presente questa triade di linee guida, non sempre facili da conciliare, oltre cento studiosi e ricercatori proporranno i loro elaborati, in forma di presentazioni alla Conferenza o di contributi alla sessione poster. Le tematiche generali che sono state sviluppate riguardano gli argomenti più attuali e assicurano la più ampia copertura culturale, sì da garantire proposte di sicuro interesse per ogni operatore dell’intera filiera tessile. Un aspetto importante del congresso è di essere riuscito ad inglobare nella cultura tessile le più generali tecnologie derivanti dalla “chimica delle superfici e dei materialiâ€. Fuori dal tessile, nei settori della materie plastiche, legno, metalli, coating, alimentare e della medicina sono già ampiamente utilizzate le nano e bio tecnologie, il sol-gel, il plasma e questa è la sede adatta per far incontrare culture diverse ed applicare queste conoscenze anche al tessile. Una particolare attenzione è stata rivolta agli studenti, che sono tutti invitati gratuitamente ad assistere ai lavori, perché un’industria tessile innovativa e moderna non può fare a meno di una classe di tecnici capaci di utilizzare e sviluppare le nuove tecnologie. Alcuni particolari settori, come quelli della chimica verde, dei regolamenti e delle legislazioni, dei tessili tecnici, del meccanotessile e della moda, avranno un ruolo privilegiato, per la loro crescente rilevanza strategica. Viene quindi spontaneo l’auspicio che le nostre industrie tessili sappiano guardare oltre al momento di difficoltà contingente e comprendano come il congresso di Stresa rappresenti un’opportunità da non perdere per incontrare e conoscere istituti di R&D, università ed altre aziende straniere, al fine di sviluppare progetti di ricerca finanziata. La Comunità Europea, lo Stato Italiano e la Regione Lombardia stanno infatti sostenendo l’innovazione con contributi a fondo perduto fino al 50% del valore dei progetti presentati. Questi contributi devono però transitare tramite gli istituti e le università , con una visione aperta alla cooperazione internazionale: infatti il 7°programma quadro, dotato dei maggiori fondi, richiede sempre la presenza di aziende ed istituti di ricerca di almeno 3 paesi europei. Non vi è quindi miglior “terreno di colturaâ€, per conoscere e aver accesso a queste iniziative, della presenza diretta al Convegno di Stresa da parte dei manager delle aziende che vogliono innovare. Nei tre giorni di lavori, una grande attenzione sarà infatti rivolta all’incontro sinergico della ricerca accademica con quella industriale, per offrire ricadute utili al mondo della produzione ed all’incremento del valore aggiunto. La ricerca, lo sviluppo e l’innovazione non sono la panacea di tutti i problemi che le aziende stanno vivendo in questo momento, ma sono sicuramente uno degli strumenti più efficaci che è possibile utilizzare per uscire dalla crisi.
Alessandro Gigli – Presidente AICTC e IFATCC