Ma Cosa Fa Un Tintore

Poco si conosce, anche tra chi frequenta l’Istituto, della specializzazione in Industria Tintoria, degli argomenti di studio del corso, delle mansioni che corrispondono alla figura del perito tintore e delle opportunità, di lavoro e di studio, che l’indirizzo offre dopo il diploma. D’altro canto non sono molti i ragazzi che, conseguita la licenza di scuola media, vengono ad iscriversi all’Esperia con l’intenzione di frequentare poi, nel triennio, il corso tintorio o il corso tessile.

Questi, invece, sono tra gli indirizzi storici dell’Esperia: il Regio Istituto Tecnico di Bergamo apre la richiestissima sezione di tessitura nel 1888 e quella di tintoria nel 1902. Il nome dell’Esperia, tuttavia, risulta ormai fondamentalmente legato alle specializzazioni di meccanica, elettrotecnica e informatica.

Per il 2008/2009 hanno fatto pervenire la pre-iscrizione alle classi terze dei corsi del ramo tessile solo 13 studenti: un numero troppo esiguo, che ha reso incerta la possibilità di formare la classe terza degli indirizzi tessile e tintorio nel prossimo anno scolastico.

Perché questa crisi nelle iscrizioni?

Sicuramente incide l’opinione diffusa che percepisce il settore tessile in grande difficoltà. Giustamente hanno forte ripercussione, sulla stampa e i media locali, i problemi di alcune grandi aziende tradizionali (Legler, Linificio, per citare due casi tra i più recenti); minore risonanza hanno invece i successi di altre aziende bergamasche del settore e la conferma del fatto che il tessile è pur sempre il secondo comparto manifatturiero della bergamasca, con oltre 170 aziende e 18.000 addetti. Per gli industriali del settore la crisi è decisamente alle spalle; il comparto ha saputo evolversi verso l’eccellenza e l’alta professionalità e proprio per questo ha bisogno di figure qualificate, con una buona formazione tecnica.

Del resto, negli anni precedenti, si è registrato un vistoso calo delle iscrizioni in tutti gli istituti tecnici a vantaggio dell’iscrizione ai licei (classico, scientifico, psico-pedagogico e artistico).  La stessa Esperia è passata dalle 16 classi prime del 2001 alle attuali 12 (più la prima classe del corso professionale degli operatori elettrici). Le cause del fenomeno sono probabilmente da imputare ad un mix di fattori: di ordine culturale da un lato (un numero sempre maggiore di famiglie investe diversamente sul futuro dei propri figli preferendo una preparazione di prevalente spessore teorico e culturale rispetto ad un titolo professionalizzante) e di ordine normativo dall’altro (con l’avvio della riforma Moratti, che prevedeva la trasformazione degli istituti tecnici in licei tecnologici ed economici, molti ragazzi – d’intesa con i genitori- non se la sono sentita di intraprendere un percorso di studi che avrebbe potuto subire profonde modificazioni). Diminuendo il bacino di iscritti alle classi del biennio risulta evidente che diminuiscono le potenziali iscrizioni alle diverse specializzazioni del triennio.

C’è forse un terzo aspetto che concorre a limitare l’appeal degli indirizzi del ramo tessile sugli alunni di seconda del nostro Istituto: l’ambiente fisico, dove si svolgono parte delle lezioni e delle attività di laboratorio, è pressoché ancora quello della fabbrica che produceva la mitica vettura Esperia; una struttura del XIX secolo che non può reggere il confronto con le più accoglienti e funzionali palazzine di informatica, meccanica e elettrotecnica.

Il Collegio Docenti, nella seduta del 7 febbraio 2008, si è espresso a maggioranza per il mantenimento dei corsi tessile e tintorio nell’Istituto, in deroga al numero standard di alunni per classe. Corsi che andranno, però, necessariamente riorganizzati anche in termini di percorsi disciplinari e di contenuti didattici. Un gruppo di lavoro, composto dal dirigente scolastico, da docenti dell’istituto, nonché da rappresentanti degli imprenditori, si sta già occupando di elaborare una proposta didattica innovativa che tenga conto degli sviluppi, delle novità tecnologiche e delle attuali esigenze del segmento.

Peraltro i docenti delle specializzazioni hanno avviato, già dall’inizio di questo anno scolastico, specifici percorsi di aggiornamento. Alcuni insegnanti partecipano al master di specializzazione nella filiera tessile promosso dall’Università di Bergamo; esperti e imprenditori del settore forniscono, direttamente presso la nostra scuola, tutte le informazioni e consulenze su nuove tecniche, nuovi materiali, nuovi orientamenti dei processi di nobilitazione tessile che vengono loro richieste dagli insegnanti; nella programmazione didattica si propongono agli studenti contenuti e attività di laboratorio il più possibile conformi all’attualità e alle nuove competenze richieste.

La fine del passato anno scolastico ha visto l’abbandono (per pensionamento) di tre insegnanti che hanno esercitato per diversi lustri la docenza nelle varie discipline dell’indirizzo di tintoria e nobilitazione tessile. Con l’occasione, vanno qui, il riconoscimento e gli auguri al professor Ferruccio Bonetti, al professor Giacomo Cancarè e al professor Carmelo Corti da parte degli ex colleghi, del personale e degli studenti del reparto. 

… ma cosa fa un tintore? A questa domanda posta da un’alunna di seconda ha risposto, in un’occasione, uno studente del quinto anno presente in sala macchine: “Senza tintori il tuo bel maglioncino confetto sarebbe al massimo di un colore ecru. Così come quelli dei tuoi compagni. E che storia sarebbe un mondo senza colori?”. Una risposta efficace, che ha sorpreso e saputo richiamare l’interesse di tutta la classe.

E appunto! Che storia sarebbe, per la nostra realtà territoriale, se venissero meno quel sapere, quelle competenze e esperienze, frutto di una lunghissima tradizione e di eccellenti capacità, poiché a nessuno interessa più studiare e conoscere cosa fa il tintore o come lavora, cosa offre e perché continua ad avere successo nel mondo il tessile della nostra provincia?

                                                                                           

Prof Ruggero Mario Ruggeri

docente di Chimica presso ’ITIS P.Paleocapa